domenica 26 ottobre 2008

Come ci vedono i cinesi

Estratto dal libro Affari cinesi

Voglio citare un episodio vero, con una certa amarezza, ma bisogna prendere atto di tutto quello che non è stato fatto per promuovere l’Italia in Cina, e del fatto che l’industria italiana è solo un pezzo del sistema, che non può vincere da solo la battaglia del mercato cinese.
L’episodio è questo: il General Manager di una importante azienda pubblica cinese, di cui sono amico, mi chiede un aiuto per organizzare un viaggio di studio in Italia per una ventina di dirigenti. Non un viaggio al risparmio, il budget era adeguato, poteva essere una buona occasione per aprire un nuovo, piccolo ma qualificato canale, al turismo cinese in Italia.
Mi do da fare per cercare sui siti istituzionali italiani filmati, immagini, descrizioni in cinese. Cerco anche nel sito più istituzionale, quello dell’ENIT, ma non trovo uno straccio di filmato promozionale da proporre al Cda dell’Ente (mettiamoci in testa che i Cinesi conoscono pochissimo dell’Italia, e che se vogliamo attrarre i loro flussi turistici bisogna mostrargliela).
Decido allora di costruirmi un piccolo filmato amatoriale, mettendo insieme le foto più suggestive di Venezia, Roma, Firenze, Milano, e mettendo in sottofondo una canzone di Pavarotti. Ne era venuto un discreto lavoro, una sintesi condensata delle bellezze italiane.
Orgoglioso per il piccolo contributo che stavo apportando al nostro Paese, invio il filmato al mio amico per presentarlo al Consiglio di Amministrazione della sua Società, a sostegno della proposta di viaggio in Italia. Aiuto il mio amico anche a costruire un itinerario e ad avere dei preventivi da tour operatori italiani (che in quanto a immagine scadente hanno fatto la loro parte). Alcuni dei Consiglieri però si sono dichiarati più favorevoli ad un viaggio in Francia, ed è passata questa proposta contro quella del mio amico Direttore che proponeva l’Italia. Quando ho chiesto la motivazione della scelta, la risposta ha letteralmente mandato a pezzi le mie residue speranze sulle capacità del nostro Paese di farsi valere per quello che è, o è stato. La risposta, più o meno, è stata:

“L’Italia è un Paese che si è appena affacciato alla modernizzazione, ed è appena uscito dalla miseria !”

Questo è quello che siamo riusciti a trasmettere ai Cinesi dell’immagine italiana. Così i Cinesi considerano Ferrari, Prada, Valentino, Versace, Bottega Veneta, delle punte di eccellenza in un panorama di miseria.

Mi è venuto da chiedermi se non sia davvero così.

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