domenica 26 ottobre 2008

La scuola elemento chiave di competitività

Tratto dal libro Affari Cinesi

La scuola cinese è selettiva, meritocratica, competitiva, costosa. Gli studenti sono terrorizzati prima dai severi esame di ammissione, poi dai voti, che possono compromettere l’ammissione alle Università più prestigiose. Le famiglie fanno risparmi enormi per far studiare i figli, avendo capito che la scuola è un elemento chiave del loro futuro successo.
So di famiglie che hanno organizzato vere e proprie collette, si sono autotassati nonni, genitori, fratelli maggiori, zii, per mandare all’Università il figlio minore.
La formazione per adulti in Italia interessa circa 220.000 persone. In Cina, il solo Training College of the National Statistic Bureau, Ente di formazione nazionale, facente capo all’equivalente cinese del nostro ISTAT), prevalentemente dedicato alla formazione per adulti, originariamente solo nell’area statistica, ora a tutto campo, opera sul territorio cinese con 147 Training College, e 510 Technical Schools.
Le persone, sia dipendenti di Enti Pubblici che di aziende private, pagano di tasca propria il costo della formazione.
L’Ente ha formato, dal 2005, 1.600.000 persone, e ogni anno accompagna alla laurea 23.400 persone. Sono cifre notevoli, anche per un Paese grande come la Cina, soprattutto pensando che si tratta solo di uno degli innumerevoli Enti di Formazione pubblici cinesi.
Le Università cinesi hanno la fila di studenti stranieri fuori dalla porta. Un tempo il sogno di tutti erano le Università americane, ora tutti, americani compresi, vogliono frequentare la University of Science and Technology of China o la Tsinghua University, detta anche il MIT cinese.
Gli studenti stranieri in Italia rappresentano il 4,3% della popolazione scolastica. In Europa le cifre sono ben diverse: i dati sono questi: in Svizzera gli studenti stranieri sono il 23,6%, in Germania il 10%, in Olanda il 13%, in Spagna il 5,7%, in Portogallo il 5,5%, in Francia il 5%.

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